Erano 60 anni che la Juventus non vinceva le prime 4 gare di campionato. Sette punti persi in situazione di vantaggio in queste prime quattro giornate rispetto ai 10 punti persi in 38 partite nella stagione precedente, con 2 punti soltanto in classifica. C’è poco da aggiungere. La squadra di Allegri non riesce a tenere quella famosa continuità nemmeno nei 90 minuti di gara, figuriamoci in un’intera stagione. L’allenatore bianconero aveva cambiato anche alcuni schemi tattici, con Cuadrado più accentrato rispetto a Dybala spostato sulla fascia soprattutto nella prima frazione di gioco, dove la squadra dominava nel carattere nel gioco e nella concentrazione. Unico fattore che poi risulterà determinante: non chiudere la gara con il doppio vantaggio, situazione che puntualmente nella ripresa, su una doppia dormita di Rabiot e qualche suo compagno di squadra, regalava il pareggio ai rossoneri. La parola magica quest’anno si chiamerà continuità, ma il gruppo non ha a mio avviso quell'approccio mentale e anche tecnico, soprattutto a centrocampo, che riesca a tenerla a galla (vedi Rabiot, non capace di chiudere la gara nel primo tempo davanti al portiere, addormentandosi poi su calcio d’angolo richiamato anche dal suo portiere). Personalmente con l’infortunio di Morata, non avrei mai tolto sia Cuadrado e sia Dybala contemporaneamente anche accorti fisicamente e stanchi, perché dopo la loro sostituzione si è spenta la luce, con Chiesa troppo limitato in uno schema che nemmeno la squadra aveva capito come doveva sistemarsi, richiamata più volte da Allegri. Annata complicata e difficile da recuperare anche sotto l'aspetto della comunicazione in campo.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 19 settembre 2021 alle 22:57
Autore: Salvo Campana
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