Difficile prevederlo alla vigilia. Quasi impossibile immaginarlo dopo l’avvio di partita, caratterizzato da un assolo Blues, fermato solo dalla sfortuna e da una leggera inesperienza nel reparto offensivo. La gioventù United, invece, vanta una consapevolezza da grandi e la mette in mostra dopo essersi sbloccata psicologicamente grazie al rigore del vantaggio. Ed è così che il Manchester si costruisce il 4-0 finale con cui travolge il Chelsea di Lampard, al suo esordio su una panchina di Premier League. Un poker sintesi perfetta della giornata di grazia vissuta in avanti da Rashford, assoluto trascinatore dei suoi, e del debutto impeccabile vissuto da Maguire, concentrato e insuperabile nella sua prima davanti ai nuovi tifosi. Un’alba di campionato da incorniciare per i Red Devils.
Solskjaer conferma il 4-2-3-1, con i due nuovi super acquisti estivi, Maguire e Wan-Bissaka, subito titolari in difesa. Pogba gioca al fianco di McTominay, mentre Rashford agisce da falso nueve. Lampard, invece, recupera solo per la panchina Kanté e Giroud, e lancia Abraham come terminale offensivo, supportato alle spalle dal giovane Mount, con Barkley e Pedro sugli esterni. La gara, come prevedibile, parte a ritmo altissimo ed è il Chelsea a dominare il primo quarto d’ora. Tre giri di orologio e Abraham fa subito correre un brivido a Old Trafford, con una girata di prima intenzione dal limite dell’area che si stampa sul palo. I Blues continuano a soffocare la difesa United con una circolazione di palla veloce e pulita, ma questa volta l’attaccante pecca di fiuto del gol e non arriva con i tempi giusti sull’invito a nozze rasoterra offerto da Azpilicueta. Mount scalda i guanti di De Gea, mentre dall’altra parte del campo un errore in disimpegno di Zouma favorisce la prima conclusione di marca Red Devils: il destro di Martial, però, è troppo lento e centrale per impensierire il portiere. Il difensore francese commette un’altra sciocchezza al 18’ e stende Rashford in area: dal dischetto si presenta lo stesso numero 10 che trafigge Kepa e porta avanti i suoi. Il gol cambia l’inerzia dell’incontro, con i padroni di casa scatenati nel pressing e alla ricerca immediata del raddoppio. La squadra di Lampard contiene il momento di sofferenza e torna a farsi vedere in avanti dopo la mezz’ora. Barkley sibila il palo dalla distanza, poco dopo Emerson Palmieri lo colpisce in pieno con un sinistro violentissimo da posizione ravvicinata e manda le squadre al riposo sul minimo scarto. Lo stesso ex Roma effettua la prima conclusione della ripresa, respinta da De Gea, ma è l’unico squillo prima del crollo. Al 65’ è Martial a siglare il raddoppio da posizione ravvicinata, seguito 45 secondi dopo dal 3-0 di Rashford: Pogba illumina con un lancio verticale dalla propria metà campo, il compagno effettua un controllo delizioso e piazza la sfera alle spalle del portiere. Il Chelsea di Lampard non c’è più e nel finale di partita regala una gioia indimenticabile anche al giovane James, mandato in campo da Solskjaer a un quarto d’ora dal termine. Il 21enne ex Swansea sfrutta una ripartenza propiziata ancora da Pogba e, col destro a incrociare, cala il definitivo poker. Lo United fa festa, mentre per Lampard è un debutto choc, con la possibilità di riscattarsi già a partire dall’impegno di Supercoppa Europea contro il Liverpool.
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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