No, non sono affatto deluso del risultato della Juve contro l'Atletico e tanto meno dalla prestazione. E' stata una partita bellissima, giocata fino all'ultimo instante. Vi dico di più, è stata una partita europea. In Italia non siamo più abituati a vedere gare del genere, ad emozionarci dal primo all'ultimo minuto. In Europa invece funziona così, fino al novantesimo può accadere di tutto. E ben vengano allora queste partite, perché la Champions, con le sue gare piene di gol e di ribaltamenti, piene di tecnica e intensità, sono tutt'altra cosa rispetto ai nostri, sempre più noiosi, campionati.

Spettacolo al Wanda Metropolitano, dove una Juve, diventata ormai una grande di questa Champions, fa la partita a modo suo, portandosi con la perla di Cuadrado e con l'inserimento perfetto di Matuidi, sul 2 a 0. Gli uomini di Sarri però non fanno i conti con il cuore colchonero, con una squadra che ha nel suo dna quella capacità di non mollare mai. L'Atletico non molla e torna ad aggredire la Vecchia Signora come fatto nel primo tempo, a schiacciarla là dietro, andando poi a prendersi di rabbia il pareggio. Ci pensa poi Ronaldo, con un'azione da marziano, a rimettere paura a tutto lo stadio ma quel pallone sfila di poco a lato e solo Dio sa come sia uscito. 

2 a 2 che per la Juve è un passo in avanti. Ricordiamoci l'andata degli ottavi della scorsa stagione. Quando ci si andò a difendere, cercando di subire il meno possibile. Quest'anno, anche nei momenti di maggiore difficoltà, la squadra ha saputo tener duro, cercando di uscire in velocità, di far salire la squadra giocando a palla a terra, di provare a prendere l'Atletico il più alto possibile.

Noto una differenza sostanziale rispetto alla Juve di Allegri: nonostante l'Atletico, squadra rapidissima e dal pressing asfissiante, squadra che ti fa soffrire tremendamente - e infatti ieri sera la Juve per mezz'ora non c'ha capito niente -, Sarri ha mantenuto il suo gioco, non si è snaturato in base all'avversario. Una partita a testa alta. 

Ci stanno gli errori, quelli si potranno correggere in corso d'opera, ma la mentalità, l'idea di proporre un certo tipo di calcio o ce l'hai o non ce l'hai. Alla sua base questa Juve ha una filosofia chiara, cosa che è in passato è mancata.

Avanti così allora, la strada è ancora lunga.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 19 settembre 2019 alle 11:57
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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