Il disastroso inizio è già un ricordo sbiadito. Lo scorso 10 agosto, il Chelsea perdeva 4-0 all'esordio in Premier contro il Manchester United; i Blues, bloccati sul mercato, avevano scelto di ricominciare quasi da zero, cercando di far crescere i talenti dell'Academy e affidandosi alle cure della leggenda Frank Lampard dopo la parentesi - vincente - targata Maurizio Sarri. Una scelta coerente con le ambizioni della società e con il progetto, perché Lampard aveva già dimostrato di saperci fare con i giovani durante l'esperienza in Championship sulla panchina del Derby County. 

Gioventù al potere - Coerente e vincente, perché il Chelsea si è rialzato subito, cominciando a inanellare buone risultati e prestazioni convincenti. E i protagonisti assoluti sono stati due giovani, Tammy Abraham e Mason Mount, autori rispettivamente di 9 e 4 reti in 11 partite disputate. Un rendimento straordinario e in parte inatteso, di cui sta beneficiando tutta la squadra e che sta nascondendo alcuni inevitabili limiti. Lampard può gioire anche per il rientro di Callum Hudson-Odoi e la crescita di Fikayo Tomori, notata anche dal CT inglese Gareth Southgate, che lo ha convocato insieme proprio a Mount e Abraham. Un riconoscimento alla qualità del lavoro sin qui svolto da Lampard, che sta approfittando dei problemi di Tottenham e Manchester United ed è salito in quarta posizione in classifica, a un punto dall'Arsenal. Nella difficile rincorsa a un posto in Champions League, però, saranno utili anche i pochi senatori rimasti: Azpilicueta, Alonso, Jorginho, Willian, Pedro e soprattutto N'Golo Kanté, indispensabile equilibratore del centrocampo, la pedina fondamentale per supportare una squadra che vuole proporre un calcio offensivo e divertente.

Sezione: Premier League / Data: Lun 07 ottobre 2019 alle 23:24
Autore: Redazione Eurochampions
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