Può essere davvero l'anno della Juventus? La risposta, contando l'antifona e l'antefatto di cui sopra, è chissà. Forse sì, s'intende, perché a Cristiano Ronaldo, che ha una mano piena di successi in Europa, si è aggiunto l'olandese dalla faccia pulita sopra citato, è arrivato un giochista che nelle idee di Agnelli può essere il manico giusto per conquistare la Champions e sono approdati a Torino pure altri ragazzi o quarantenni di certa e comprovata esperienza internazionale. Maurizio Sarri non ha esperienza, è il paradosso della guida con minor lignaggio europeo di ognuno dei suoi ragazzi, ma vuol compensare, nella mente e nelle idee, col gioco e con le giocate. Sarri-ball non è, chissà se lo sarà. Però il girone è abbordabile, domani è una riprova ma non è certo l'esame decisivo. Iniziare bene, a Madrid, al Wanda, contro Diego Simeone che ha fatto della rivoluzione del cuore, del sudore e del coraggio la sua arma migliore, sarebbe un risultato ben più che atletico. Sarebbe una prima pietra per costruire il sogno che ultimamente è quasi ossessione, sebbene ogni componente, scossa dai temporali degli ultimi anni, si guardi bene dall'ammetterlo.
Chi sono le favorite? Il conto è presto fatto, nel pallone d'oggi fa spesso rima coi conti. Non sempre, ma il circolo vizioso e virtuoso arriva da lì. Dal Barcellona di Lionel Messi, che con la fascia da capitano, pur senza Neymar, vuol riconquistare l'Europa. Dal Real Madrid che è sempre il Real Madrid nonostante gli ultimi inciampi. Ha Zidane, Hazard, Ramos e via pagando, e segnando, e vincendo. Dal Manchester City perché ha Guardiola e pur non avendo una difesa impenetrabile, ha il gioco più bello e spesso efficace del globo. Dal Liverpool perché l'inizio casalingo è meraviglioso e perché è campione in carica. Dal Bayern Monaco, che fa sempre poca notizia ma comunque tanta sostanza. Dal Paris Saint-Germain, perché Al Khelaifi ha tenuto il ribelle Neymar, ha Mbappé, ha Icardi, ha Cavani, ha i denari e ha soprattutto voglia di incappare nell'anno buono dopo le magre delle ultime campagne. Chissà che non passi pure dal Chelsea dei giovani e di Lampard, dal Borussia Dortmund dei giovani e di Favre, dal Tottenham degli stessi più Ndombele e Lo Celso e che a Madrid comunque c'era.
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