Joao Felix non ha ancora quattro anni quando Cristiano Ronaldo fa il suo esordio in Champions League, in quello 0-0 con l’Inter al José Alvalade diventato famoso per l’aneddoto dello scambio di maglia tra il futuro CR7 e Gigi Di Biagio, il quale ai tempi avrebbe però preferito quella di Pedro Barbosa, il capitano di quello Sporting. Cinque Champions, cinque Palloni d’Oro, numerosi titoli nazionali e, soprattutto, un Europeo dopo, Cristiano Ronaldo si trova al secondo anno di Juventus, con la quale vorrebbe aggiungere un’altra coppa dalle grandi orecchie alla sua competizione. Il Girone D, nel quale sono stati sorteggiati i bianconeri, non è certo proibitivo, pur nascondendo qualche insidia. C’è però una conoscenza della passata stagione, quell’Atletico Madrid arrivato così vicino a eliminare i torinesi contro il quale servì una prestazione da ‘marziano’ proprio di Ronaldo per evitare il peggio. Quello era l’Atletico di ‘Grisou’ Griezmann che, ormai, ha messo nell’armadio il bianco e il rosso per vestire il blaugrana. Questo Atletico Madrid è invece una squadra in dichiarata fase di ricostruzione, per la quale ha scelto di ripartire da un classe ’99, pagandolo 126 milioni di euro. Il ragazzo in questione non aveva quattro anni quando Ronaldo giocò con lo Sporting contro l’Inter ma ora ne ha 19 e sembra essere pronto a prendere in mano i colchoneros e il suo nome è Joao Felix.

Ronaldo, dopo la conquista dell’Europeo nel 2016, sembra aver raccolto pure il titolo di “Salvatore della Patria”, aggiungendo al palmarès della sua Nazionale anche la prima Uefa Nations League, conquistata superando per 1-0 l’Olanda in finale. Fernando Santos, commissario tecnico portoghese, lanciò però un inedito duo offensivo in semifinale, schierando accanto a CR7 proprio il giovane Joao Felix. L’ex-Benfica già allora venne indicato come l’erede di Ronaldo come leader, se non altro tecnico, della Nazionale lusitana. Il suo approdo in una ‘big’ come l’Atletico, specialmente per la cifra per cui è stato pagato, lo ha però fatto bruciare le tappe mettendolo sotto la lente d’ingrandimento del grande calcio europeo. A Madrid, all’altra sponda rispetto a quella scelta qualche anno fa dal suo illustre connazionale, ha scelto il 7, numero che porterà anche questa sera. L’altro, il “torinese”, il 7 lo porta dai tempi del Manchester United, quando Ferguson lo costrinse a indossare il numero che, per quel club, fu anche di Best, di Beckham, di Cantona e di Robson. Al Wanda Metropolitano il futuro incontra il presente. Atletico contro Juventus, Felix contro Ronaldo, per una partita che ha già l’aria di un ‘classico’ della Champions.

Sezione: Approfondimenti / Data: Mer 18 settembre 2019 alle 16:15
Autore: Francesco Paissan
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